Addio a Giorgio Nebbia, un eretico dell’ecologia

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On Luglio 4, 2019, Posted by , In Evidenza,Fima News, With No Comments

Giorgio Nebbia. Ciò che mi ha sempre colpito della sua figura è stata la precisione dell’analisi. Il partire, e non abbandonare mai, un approccio marxista, alla produzione, alle merci e al lavoro, per approdare ai fondamentali dell’ecologia, a cominciare in periodi nei quali l’ecologia in Italia era ancora un timido riflesso di analisi distanti. Un pragmatismo, il suo, costante, legato alla materialità della produzione sempre e strettamente connesso al sociale, al lavoro e all’ambiente. E fu anche un eretico dell’ecologia. Un intellettuale al quale non era sufficiente la critica ambientale degli effetti della produzione, ma per il quale era necessario entrare dentro i processi produttivi, studiarli, capirli per trovarne delle alternative ecologiche. Un approccio che ancora oggi, nonostante si faccia un gran parlare di economia circolare – e Giorgio Nebbia è un precursore fondamentale di ciò – il mondo dell’ambientalismo fa molta fatica ad adottare.

Non a caso Nebbia si definiva uno studioso delle merci, del ciclo delle merci, anticipando di anni il concetto del Life Cycle Analysis. Ed era un approccio complessivo e generale che stupiva. Ricordo, durante un’intervista che gli feci sul nucleare, che a un certo punto mi spiegò con un inciso sintetico ed efficace la concezione produttiva e di utilizzo delle Jeep dell’esercito statunitense, il cui nome è una derivazione in slang di GP ossia General Purpose, confrontando la generalità e la semplicità della tecnologia e dei componenti dell’autovettura militare, con le specificità tecnologiche dei vari tipi di reattori nucleari. Senza però perdere la critica di fondo sull’energia atomica, vista da Nebbia come un elemento nocivo e inquinante.

Questa sua, rara, rarissima, capacità di mettere in connessione aspetti molto diversi e lontani, partendo delle metodologie di produzione delle merci e inserendo la produzione in un contesto sociale, conservando però l’approccio marxista e quindi legato alle persone, ci mancherà. Non abbiamo, specialmente oggi che la complessità cresce e aumentano anche le conoscenze scientifiche sugli effetti dell’attività antropica sul Pianeta Terra, persone e intellettuali che siano in grado di leggere i contesti generali, mettendo assieme produzione, società e ambiente, sintetizzando il tutto per tracciare soluzioni. Ora più che mai avremmo bisogno di Giorgio Nebbia che ci ha lasciati ieri.

Sergio Ferraris, Ufficio di presidenza Fima, direttore di QualEnergia

Ai familiari e agli amici di Giorgio Nebbia l’abbraccio e le condoglianze di Fima tutta.

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