
E’ nata ufficialmente nella giornata inaugurale del Festival Internazionale del Giornalismo diPerugia, con più di 50 rappresentanti del settore presenti all’atto costitutivo, la FIMA, Federazione Italiana dei Media Ambientali. Una nuova sigla che si inserisce nel dibattito nazionale per offrire una base di informazione qualificata ai cittadini e ai decisori pubblici e privati chiamati ad effettuare scelte, sui temi ambientali, che possono influenzare profondamente la vita, il lavoro e la salute della collettività.
La FIMA aggrega testate giornalistiche tradizionali e online, singoli giornalisti e freelance, blogger, ricercatori, agenzie di comunicazione e qualsiasi altro soggetto che operi nel mondo della comunicazione e informazione ambientale. Una “biodiversità” complessa, dunque, quella rappresentata, che la Federazione dovrà dimostrare di saper aggregare intorno a una missione condivisa: accrescere il peso e la rilevanza della categoria attraverso un’attività di lobbying (nel senso anglosassone del termine), sviluppare servizi e azioni comuni, ma anche fornire educazione e formazione continua nei confronti di tutti coloro che praticano una professione in crescita costante, di pari passo al progressivo affermarsi della green economy e delle politiche “smart city”.
L’Italia, in realtà, non brilla dal punto di vista della copertura di questi temi da parte dei grandi media, così come è ancora largamente inadeguata gran parte della comunicazione (in particolare pubblicitaria), ferma a slogan facili e privi di significato, che promettono genericamente aziende o iniziative “sempre più green” e “amiche dell’ambiente”, finendo per creare insofferenza o indifferenza da parte del pubblico – se non addirittura, nei casi peggiori, diventare mero greenwashing, la tintura di “verde” superficiale che, di fatto, inganna il consumatore.
Compito della FIMA sarà quindi anche quello di promuovere le competenze, sia di tipo contenutistico che strumentale, perché se è vero che le questioni ambientali richiedono spesso solide conoscenze scientifiche di base, in una civiltà in cui, ancora (e forse sempre più) “il mezzo è il messaggio”, non si può prescindere dalla capacità di maneggiare accuratamente i nuovi media, sociali, interattivi e partecipativi.
L’Assemblea, riunita oggi per l’atto costitutivo, ha incaricato un gruppo di coordinamento di portare avanti la fase costituente per il consolidamento della Federazione, che si concluderà entro dicembre 2013 e ha nominato il primo presidente pro tempore, Mario Salomone, direttore del mensile .Eco e docente di sociologia dell’ambiente all’Università di Bergamo.
Il presidente verrà affiancato da un ufficio di coordinamento, che vede coinvolti, oltre al sottoscritto, in qualità di referente per il Nord Ovest , Simona Roveda direttore editoriale Lifegate, Tullio Berlenghi, giurista esperto di diritto ambientale, la freelance Rosy Battaglia, Giuseppe Lanzi di Vita Magazine e Ilaria Romano, di Giornalisti Nell’Erba, come tesoriere. “Uno degli obiettivi dell’ufficio di coordinamento, in questa prima fase – spiega Salomone – sarà quello di allargare la base associativa e catalizzare le iniziative dal basso. FIMA nasce con uno spirito di servizio alla collettività, perché siamo convinti che una corretta comunicazione e informazione ambientale possa guidare quel necessario cambio di paradigma nell’economia, nella produzione e nella società.” “Per poter garantire la massima partecipazione da parte di tutti, senza che siano necessari troppi spostamenti fisici – prosegue Salomone – definiremo presto modalità di coinvolgimento basate sui social networks e altri sistemi relazionali innovativi.”
Alla fine dell’anno l’intero direttivo di FIMA si ritroverà nuovamente a Ecomondo – dove il movimento avviò le prime mosse, nel 2012 – per finalizzare lo Statuto e orientare gli sviluppi futuri, in un clima politico e di business che si preannuncia ancora critico e incerto. In questo scenario la Federazione vuole segnare una via e gettare un ponte ai cittadini, alle imprese, alle istituzioni e al mondo della scuola, dell’università e della ricerca.
Andrea Gandiglio, direttore Editoriale Greenews.info
L’articolo è uscito sulla Stampa.it il 26 aprile 2013