Innovare il giornalismo

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On Ottobre 30, 2013, Posted by , In L'assemblea di Rimini 2013,Notizie, By , With No Comments

Simona Falasca, direttore responsabile di Greenme.it

Nell’era digitale si assiste a una costante proliferazione dell’informazione, accessibile attraverso nuovi e sempre più numerosi canali che stanno modificando radicalmente il metodo di produzione e diffusione delle notizie. Anche il giornalismo ambientale si è evoluto e rinnovato in tal senso e la nascita di questa Federazione, che vede al suo interno una maggioranza composta da blogger, testate online o professionisti del social marketing, rappresenta la prova tangibile di questo cambiamento ancora in atto. Radio, Tv e giornali cartacei continuano ad avere il loro potere, ma hanno dovuto anch’essi inevitabilmente rinnovarsi in chiave digitale e social per stare al passo con un ascoltatore o un lettore che non è più passivo, ma contribuisce egli stesso a creare la propria informazione personalizzata. Oggi le notizie si vedono, ascoltano e leggono ancora, ma basta un dito per accedervi, condividerle e perché no, produrle.

Ed è in questo contesto che l’edicola, intesa come luogo materiale dove vendere i propri giornali, perde la sua centralità a favore di altri canali e strumenti che permettono di rimanere informati ovunque, ma soprattutto di scegliere le singole news slegandole dal resto della testata.

Qual è oggi, dunque, l’edicola dei magazine ambientali? Quali diventano i mezzi attraverso cui diffondere i nostri articoli per far conoscere e sensibilizzazione un pubblico sempre più ampio? Dove “vendere”, insomma, le nostre notizie nell’era in cui la parolina magica per il successo è “viralità”?

La FIMA, nata nella cornice digitale, può e deve diventare il punto di riferimento dell’informazione ambientale in Italia, per noi che l’informazione la facciamo, ma anche per gli stessi lettori che cercano notizie e approfondimenti per la propria personale informazione. Come? Creando nuovi spazi e strumenti di visibilità  per i propri associati. Diventando un vero e proprio aggregatore di contenuti, garante di trasparenza e, perché no, offrendo servizi gratuiti di misurazione certificata. In poche parole, ambire ad essere anche l’edicola dell’ambiente italiano.

 

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