Il clima e il farfallino
Ci risiamo. Aldo Grasso (vedi l’articolo qui) riattacca Luca Mercalli, sul farfallino. Secondo lui colpevolizza lo spettatore ed è un “ambientalista” (il massimo della perversione nel grassopensiero). A Grasso non interessano i dati, gli scenari, i contesti energetici. No. Gli fa paura il farfallino giallo, non il fatto che ogni volta che piove in maniera decisa in Italia si contano i morti, non che sulle Alpi abbiamo già perso il 50% dei ghiacciai, non che abbiamo a Milano, la sua Milano, le zanzare in pieno inverno.
No ciò che lo terrorizza è il farfallino giallo. Al resto Aldo Grasso non vuole pensare, non vuole vedere l’evidenza di tutti i Paesi del mondo, tutti, che tre mesi fa hanno firmato a Parigi un accordo per contenere le temperature, non vuole sapere dell’Agenzia internazionale dell’energia che indica come auspicabile la diminuzione dell’utilizzo del petrolio.
E figuriamoci se prende minimamente in considerazione il fatto che il 99,8% degli scienziati mondiali che si occupano di clima afferma che l’aumento delle temperature è responsabilità degli umani che bruciano petrolio e carbone. No troppo complicato. Meglio puntare il dito verso un farfallino giallo e continuare a bruciare fossili.
Sergio Ferraris
Ufficio di presidenza Fima