Verso l’assemblea di Rimini: Antonio Ferro
In questi anni l’attenzione sulle questioni ambientali è aumentata per quanto riguarda i grandi problemi del Pianeta (clima, risorse, energia, etc.) ed i conflitti territoriali mentre è completamente scomparsa quella per le “notizie” in positivo. È sempre più difficile trovare notizie che parlano di risultati raggiunti, di soluzioni tecnologiche importanti, insomma l’ambiente quando ha una luce positiva non riesce ad interessare i media. La colpa è soltanto dei media? Oppure c’è anche una responsabilità dei “comunicatori” ambientali spesso per mancanza di professionalità, trasparenza ed affidabilità delle fonti. Quante volte ricerche, sondaggi, messaggi informativi non sono sempre veritieri, quasi mai sono in evidenza i confini o i limiti di questi dati. Spesso siamo anche noi corresponsabili, quante volte nelle nostre attività giornaliere stressiamo una notizia e magari redigiamo un comunicato stampa, anche se non ci sono le condizioni. Molte volte dovremmo essere capaci di dire anche dei no. Insomma se vogliamo che la “comunicazione” ambientale diventi più matura dobbiamo scrivere e condividere delle regole minime fatte di trasparenza e di rigore. Se diamo dei dati devono essere facilmente verificabili, se annunciamo delle azioni deve essere garantita la trasparenza e l’accessibilità. Insomma dobbiamo insieme iniziare una nuova partita, dove tutti i giocatori devono partecipare al gioco: gli amministratori pubblici con più coraggio; gli imprenditori con più trasparenza; i cittadini/consumatori con più voglia di partecipazione; i media con più curiosità. L’Italia e la Green Economy hanno bisogno di molta comunicazione ambientale.
Antonio Ferro
Presidente Extra